“Io non sono quello che apre l’armadio, io sono quello che indica l’armadio”.

Geniali!

Nuovo video de I Cani – Come Vera Nabokov

E’ andato online ieri nel pomeriggio e fino ad ora (sono le 11.30 del mattino circa) ha già 8943 visualizzazioni.
Si tratta del nuovo video de I Cani – ovvero il progetto musicale del romano Niccolò Contessa – realizzato dal videomaker aquilano (sì, un piccolo moto d’orgoglio per i miei concittadini super bravi) Bennet Pimpinella.

Il video è una rielaborazione del film “Tharzan e la vergogna di Jane” – film del 1995 diretto da Joe D’Amato che ha come protagonisti un giovane Rocco Siffredi con la sua attuale moglie, Rosa Caracciolo – che Bennet “scratcha”, modifica, monta e trasforma in un’opera pop iper colorata e viosionaria.

Buona visione e buon ascolto!

Le Voyage dans la Lune de George Méliès – versione restaurata

Metti che hai un gruppo di amiche che questa mattina, per motivi differenti, si sono svegliate – tutte – nerviosette e col dente avvelenato. E che tu sia l’unica ad avere troppo sonno (ancora) per poter solo pensare che esista il nervoso. E metti che navigando inciampi in uno dei corti che ami di più al mondo, che adori da anni, sin dalle prime lezioni di storia del cinema e che ora è restaurato e con musica originale degli Air. Capite bene, che questo incontro fortuito è la risposta a tutti i malumori possibili. Quindi, care amiche e cari tredici lettori, questo ce lo godiamo tutti insieme, in un quarto d’ora di religioso silenzio, aggrappati alla nostra infantile immaginazione, che Monsieur George Méliès ci porta sulla luna degli inizi del ‘900. Calma, sangue freddo e buon viaggio.

Nostalgia Istantanea

Scrivo di getto, come il ritmo veloce di questo capolavoro. Scrivo veloce e piango. Questa pioggia è così pesante che nasce e muore in un istante.

Ascoltare questo pezzo mi ha quasi uccisa, pugno ben assestato sulla pancia e giù lacrimoni e sorrisi. La nostalgia istantanea, io la conosco bene.

…maneggiare la morte con cautela, va tutto bene, sì, ma non ci credo, non sai prendere la gioia alla leggera, un inguaribile pessimista arrampicato al settimo cielo, lungo una stecca di liquirizia grida “voglio un altro primo giorno di scuola…”

Il mio flusso di coscienza è stato annichilito dal suo. GENIO! Voi che leggete, fatevi prendere per mano e seguitelo, Dargen D’Amico, in questo viaggio onirico…nel suo racconto fantastico. Ma basta con le parole, non aggiungo altro. Domine, non sum digna!

Non sempre chi disprezza compra, spesso chi disprezza, disprezza e basta.

(Potete scaricare l’album QUI, trovare il testo del brano QUI e visitare il suo sito QUI).

P.S. & N.B La sua etichetta è Giada Mesi, ovvero l’etichetta che ha prodotto Andrea Nardinocchi, di cui avevo già proposto un brano in un mio vecchio post.

Nostalgia Istantanea

La Zarina presents: The Gaia Bracco’s Black Pope (and something about this).

Antefatto: Correva l’anno duemilaequalcosa – 2006 credo – e su MTV QOOB TV [MTV ovvero quel canale che ora fa schifo ma nello scorso decennio era ancora godibile e stimolante ndr] apparve per la prima volta un cortometraggio destinato a restare per sempre impresso nella mia memoria (e ritengo dovrebbe esserlo nella memoria collettiva).
PAPA NERO (The Black Pope, 2001, animazione – menzione speciale della Giuria presso Cinecittà Internet Film Festival e Casteggio Cinema 2002, trasmesso da LA 7, oltre che su MTV QOOB TV)
Immaginatemi, all’epoca dei fatti narrati, come una post adolescente anticlericale e oltranzista. Ci vuole poco a capire che è stato più che sufficiente il suo minuto di durata ed ero già conquistata da Papa Nero.
Inizio così a raccontare di questo corto a chiunque mi capitasse a tiro, un po’ per testare se l’avessero visto anche altri e un po’ per raccontarne la trama. Delusa dai magri risultati [credo che mentre io ero lì, davanti a Mtv, i miei amici e conoscenti si stessero ammazzando di canne e luci stroboscopiche] decido di rassegnarmi.
Passo qualche anno a cantare Shine on you Crazy Diamond e High Hopes finchè un bel giorno, navigando e googlando: EUREKA! Finalmente lo trovo pubblicato su Youtube, canale gaiezza, a cui mi sono immediatamente iscritta.
Scopro così che la creatrice di quel corto che tanto avevo amato, si chiama Gaia Bracco: disegnatrice e autrice di corti d’animazione, tavole e sketch; ha vissuto qualche anno negli States (cosa che ha acuito in me il fascino) e dulcis in fundo, è anche un’ottima cuoca.

Ai giorni nostri (sì, l’antefatto è lunghissimo):
Un mese e mezzo fa, passando quasi casualmente sul sito della mia ospite, decido di contattarla e chiederle se era disponibile a farsi una chiacchierata informale con me ed entrare a far parte di questo mio piccolo blog. Lei, da subito disponibile, mi anticipa che le mancano pochi giorni per terminare la versione HD proprio di The Black Pope e mi chiede di attendere.
“E’ perfetto!”  – penso.
Ora. E’ passato tanto tempo, nel mentre ho cambiato “casa” al blog – con tutto quello che ne consegue – mi sono quindi occupata più di dare un nuovo taglio e respiro allo stesso e meno di scrivere. Con clamoroso ritardo e facendo ammenda: eccoci qui!
Innanzitutto Gaia: Qual è precisamente l’anno nel quale The Balck Pope è passato su Qoob Tv e come andò in quel caso? Non ricordo benissimo, ma credo fosse il 2006…andò in maniera molto casuale. Io ero entrata in contatto con un produttore di MTV ad un concorso – è passato un po’ di tempo – comunque, quello era un periodo interessante in cui ci si affacciava alla rete e c’era molta curiosità in Italia di capire, con l’avvento del digitale, cosa stesse accadendo tra i giovani filmaker o artisti…quali produzioni e idee nuove c’erano in giro. Era il periodo dell’esplosione di contenuti [l’invenzione di Youtube risale al 2005. ndr] e incontrando questa persona, seppi che MTV cercava dei video da lanciare, così mandai i miei corti (ne sono passati anche altri oltre Papa Nero) e MTV li mandò in onda.

I tuoi lavori, che ho spulciato sul tuo canale, sono abbastanza diversi tra loro, ma in comune hanno la capacità di essere brevissimi ed estremamente efficaci. – Si, mi piace andare al succo del racconto, non divagare e cogliere l’essenzialità, anche grafica. Hai mai avuto un Maestro o un ispiratore? No, in verità nessuno. Amo i lavori di tanti, come di Bruno Bozzetto e altri, mi sarebbe piaciuto molto avere un mentore, ma no, non posso dire di averne avuti.  Quando – se è successo – hai detto: “Ok, i miei lavori funzionano”? Sapevi già di essere brava o hai inziato a realizzare questi corti seguendo un’sipirazione o la casualità?  Ma io non sono brava. Ride (secondo me mente). Tutto è nato nel modo più semplice: ho realizzato i primi corti e mi sono resa conto che riscuotevano un certo successo, quindi ho proseguito. Mi piace e mi diverte raccontare brevi storie, trovare il lato buffo delle cose serie. Si, come nei Flowersesatto, tra gli altri. Ultime domande, giuro! (Nè io nè lei siamo abituate alle interviste e a tratti si percepisce un po’ di imbarazzo). Hai insegnato allo IED a Roma e alla Civica Scuola di Cinema di Milano, luoghi rinomati e importanti per la formazione, com’è stato il rapporto con gli studenti? Bello! Mi piace la creatività e la freschezza dei ragazzi, alcuni erano davvero davvero bravi. Mi interessa sapere ancora oggi che fanno, seguirli e sapere che vanno avanti e bene nei loro settori. Tornando su The Black Pope, quante minacce, insulti e rimproveri hai ricevuto da cattolici offesi dalla tua causticità? Pochi in verità, non è un video offensivo, o no? Il vero dramma è scattato per un altro video: KenShiro’s Death. Il popolo degli appassionati si è ribellato. Mi hanno mandato insulti, messaggi minatori…alcuni li puoi leggere tra i commenti della pagina. – Signori, è vero! Per il Papa Nero nessun problema, mentre per Ken Shiro Gaia stava rischiando il linciaggio!

Infine, appurato che la vicenda americana, di cui ero molto curiosa, riguarda la sfera privata e giustamente non-se-ne-parla-neanche, procedo con l’ultima domanda: la cucina! Quando ti sei appassionata all’arte culinaria e qual è il tuo piatto forte? In un momento di “crisi mistica” su me e il mio futuro, mi sono avvicinata alla cucina. Ho frequentato un corso a Roma – uno dei pochi che aveva un costo accessibile, che questi s***** fanno pagare tantissimo. Così l’ho seguito. Mi piace molto. Mi riescono bene un po’ di cose…così direi la pasta con le vongole o la Lasagna. Uhuh! Io adoro la Lasagna! Mi sveli un segreto per farla bene? Aggiungere un po’ di latte e un po’ di zucchero nel ragù, verrà un gusto più morbido. Grazie Gaia, è stato un piacere!


Il caffè non esiste

il caffè non esisteEccolo qua, fresco di pubblicazione sul loro sito ufficiale, l’ultimo (per ora) lavoro di Visioni Future, collettivo artistico nato dalla passione e professionalità di quattro giovani – sotto i 30 anni – aquilani, determinati a dimostrare che si possono realizzare lavori di alta qualità anche e soprattutto in provincia.

Il cortometraggio in questione “Il caffè non esiste”  vede alla regia Diego La Chioma, videomaker, fotografo e bassista; classe ’83, diplomato all’Accademia dell’Immagine di L’Aquila e da anni attivo nell’ambiente aquilano e romano. La sceneggiatura è di Matteo De Santis, classe ’84, un altro dei fab 4 del collettivo, che dopo la laurea in lettere si è specializzato nei corsi di regia e sceneggiatura di Sentieri Selvaggi (Roma).

Piccola chicca: la presenza nel cast dell’attore Alberto Di Stasio, noto al grande pubblico come Sergio, il produttore truffaldino di Boris.

Questo collettivo e l’idea di voler attrarre le eccellenze artistiche, nel settore dell’audiovisivo, nato in città, ha da subito stuzzicato la mia attenzione, quindi sono certa che tornerò a scrivere di loro e presentarvi i loro lavori.

Quello che segue è solo il trailer del corto, ma a breve spero di poter diffondere (oltre alla curiosità in merito) anche delle date di prossime proiezioni.

Buona visione, dunque e a presto.

Il caffè non esiste TRAILER from Diego La Chioma on Vimeo.

Una piccola discussione filosofica tra uno studente e il suo professore a proposito di una tesi strampalata e un caffè che non esiste.

Regia – Diego La Chioma
Interpreti – Alberto Di Stasio; Stefano Moretti; Andrette Lo Conte
Fotografia – Luca Cococcetta
Soggetto – Matteo De Santis
Sceneggiatura – Matteo De Santis; Diego La Chioma
Interpreti – Alberto Di Stasio; Stefano Moretti
Musiche – Stefano Milella
Montaggio – Diego La Chioma
Audio – Emanuela Cotellessa
Assistente alla regia – Stefano Ianni

"Santa Claus" George Albert Smith (1898)

Santa Claus 1898 by George Albert Smith.

PER ESSERE VIVA – Avvolte

«Per essere viva non ti basterà respirare» è il ritornello del nuovo singolo degli Avvolte, che tornano, a strettissimo giro, a occuparsi di temi legati al sociale (in questo caso della violenza sulle donne) – dopo l’uscita del video di “Nessuna rete”. 
I due brani sono estratti dall’album “L’essenziale è invisibile agli occhi” che potete trovare scaricabile sul loro sito. Il video di “Per essere viva” esce oggi in anteprima sul sito di XL Repubblica (fonte da cui ho preso la notizia e il link).



video diretto da Francesco Dinolfo.

Ora, so di parlare spessissimo di politica e violenza sulle donne e che preferireste leggere cose più lievi, BUT…ci sono alcuni argomenti che proprio non posso trascurare (purtroppo per voi, questo è uno di quelli) quindi cercherò quanto più possibile di farlo se non con leggerezza, almeno con un pò di Rock.

Postfazione:
Da oggi, 9 gennaio 2013, l’album è ascoltabile sul sito di Rockit.it.
Buon ascolto.

La chanson de Prévert

Oh je voudrais tant que tu te souviennes
Cette chanson était la tienne
C’était ta préférée
Je crois
Qu’elle est de Prévert et Kosma

Et chaque fois les feuilles mortes
Te rappellent à mon souvenir
Jour après jour
Les amours mortes
N’en finissent pas de mourir

Avec d’autres bien sûr je m’abandonne
Mais leur chanson est monotone
Et peu à peu je m’ indiffère
A cela il n’est rien
A faire

Car chaque fois les feuilles mortes
Te rappellent à mon souvenir
Jour après jour
Les amours mortes
N’en finissent pas de mourir

Peut-on jamais savoir par où commence
Et quand finit l’indifférence
Passe l’automne vienne
L’hiver
Et que la chanson de Prévert

Cette chanson
Les Feuilles Mortes
S’efface de mon souvenir
Et ce jour là
Mes amours mortes
En auront fini de mourir